"Dopo ""I beati del castigo"", il romanzo di cui Iosif Brodskij ha detto: ""Durata della lettura: circa quattro ore. Durata del ricordo, come per l'autrice: il resto della vita"", Fleur Jaeggy ha scritto sette storie oscuramente complici, rapide e scarne, che sembrano incise da un bulino. Un sottile terrore, un gelo segreto, una subdola propensione al delirio si annidano nei gesti e nei luoghi di questi racconti ironici e violenti. L'aria è ingannevole, appena mossa dal soffio del Foehn, il favonio, vento ""dolcemente pericoloso"" che inclina allo spleen e alla paura del cielo."
Fleur Jaeggy è di origini svizzere, credo, ma scrive in Italiano. Tra le sue colleghe italiane, fino ad ora non sono riuscito a trovare una sola che sia in grado, così come lei, di riversare su carta certi stati d'animo angoscianti e angosciati. Il primo racconto di questa raccolta ne è l'esempio più completo.
Anonimo - 13/05/2002 01:31