La "Dichiarazione dei dirittti dell'uomo e del cittadino" del 1789, da tutti considerata come fondamentale per la libertà di stampa in Europa, segnò anche il sorgere di conflitti e confusione normativa. Così, dopo il Congresso di Vienna, i governi degli Stati italiani riprendono le vecchie normative censorie, ripristinando la censura preventiva. Ma fu veramente un ritorno all'antico oppure, all'interno di quel contesto, si possono individuare elementi di discontinuità, embrione di comportamenti innovativi? Il volume tenta di far luce su questi interrogativi, evidenziando come le normative censorie non riuscirono a frenare la diffusione enorme, legale o clandestina, del materiale a stampa.