Nell'ottobre del 2000, a Firenze, l'Italia sottoscriveva la Convenzione europea sul paesaggio. Le leggi applicative che seguirono questo avvenimento hanno riproposto il tema del paesaggio sotto una luce profondamente diversa e innovativa. Permane ancora, però, un senso di incertezza in coloro che per le prime volte (e non solo) si trovano a dover affrontare lo studio di questa quotidiana e complessa realtà, sicché l'approssimazione al paesaggio implica ancora difficili scelte di principio fra concezioni apparentemente contrapposte. Cos'è il paesaggio? Come lo si "legge"? Come lo si studia? A quali discipline fare riferimento? Con questo saggio l'autore tenta allora un'esplorazione dei vari territori culturali e disciplinari dai quali trae origine lo studio del paesaggio e la sua collocazione in seno al pensiero contemporaneo.