Un inquietante segreto venuto dal mare smuove la bonaccia che intorpidisce l'equipaggio. E dà avvio a una serie di astuzie con cui il giovane capitano, al suo primo comando, si impegna a dissimulare la presenza sulla nave del fuggiasco Leggatt, proiezione delle sue ansie e del suo senso di colpa. Nel più intenso e suggestivo racconto di mare di Conrad, qui riproposto con l'introduzione di Andrea Zanzotto, l'esotismo di luoghi lontani continua a rappresentare una delle poche vie di fuga da un mondo positivistico privato di illusioni. Ma questo viaggio notturno e misterioso verso la salvezza passa attraverso l'esplorazione delle tenebre dell'animo umano. Solo facendosi sordo testimone del rimosso e dell'inconfessabile, il capitano della nave diverrà capitano di se stesso.
#maipiùsenza Avevo sempre voluto leggere questo romanzo di Joseph Conrad e finalmente, qualche giorno fa, mi sono deciso a prenderne a prestito una copia in biblioteca. La vicenda in sé può apparire semplice: un giovane marinaio si trova un giorno investito del gravoso compito di Comandante di una nave. Si tratta del suo "Primo Comando" ed il giovane marinaio si sente un estraneo sulla nave tra quegli uomini che sono a bordo da molto più tempo di lui e che più di lui hanno esperienza di vita di mare. Una notte mentre il giovane Comandante è di turno di veglia, scusate la terminologia infelice ma non ne trovo una migliore così sul momento, a bordo della nave arriva un giovane fuggiasco. Il giovane era Primo Ufficiale su una nave ormeggiata a qualche miglio di distanza dalla nave del giovane Comandante. In seguito ad una rissa, in uno scatto di rabbia, il giovane estraneo ha ucciso un marinaio e così era stato deposto dal proprio incarico e posto "agli arresti" riuscendo però a fuggire. Il giovane sembra una sorta di doppio del Comandante e come lui su quella nave è un estraneo. La differenza tra i due è che se l'estraneità del giovane Comandante deriva da una convinzione personale quella del nuovo arrivato è una "condizione oggettiva". Egli E' un estraneo su quella nave. E proprio emerge il lato metaforico del romanzo. Il giovane "ospite" serve al giovane Comandante come una sorta di "specchio" per la propria estraneità a bordo della nave della quale ha il comando. Non a caso quando il giovane Comandante aiuterà il proprio "doppio" a fuggire dalla nave, con una manovra azzardata che rischia di danneggiare gravemente se non irreparabilmente la nave, lui stesso (il giovane Comandante cioè) si sentirà come "liberato" e si sentirà molto più membro dell'equipaggio con la voglia di condurre quella nave in porto.
Il compagno segreto. Testo inglese a fronte
Giorgia Giacomelli - 30/05/2013 20:14
4/
5
Interessante chiave di lettura per un viaggio psicologico
Ammetto di aver comprato il libro per provare a leggerlo in lingua, ma già alle prime due pagine l'esperimento è miseramente fallito. Ho proseguito la lettura naturalmente in italiano e sono lieta di averlo fatto perché sicuramente è un libro che non avrei acquistato altrimenti.
Lettura scorrevole, se non fosse per i termini tecnici legati alla barca ed alla navigazione in generale, ma passano in secondo piano rispetto alla storia.
La vicenda è narrata in prima persona dal Capitano dell'imbarcazione, da notare che per tutto il racconto saranno entrambi senza nome, e narra il suo incontro con Leggatt un fuggitivo da unaltra imbarcazione, la Sephora, che diventerà appunto il suo "compagno segreto" dal momento che deciderà di farlo salire a bordo ed aiutarlo nella sua fuga.
Leggatt diventa immediatamente il suo doppio, sia perché somigliante nellaspetto fisico, sia perché i due riescono ad entrare immediatamente in simbiosi, sentendosi entrambi estranei su quella nave. Il Capitano infatti è giovane ed è alla sua prima esperienza in quel ruolo e conosce sia la barca che dovrà governare sia lequipaggio da appena due settimane.
A volte questo sdoppiamento del Capitano sembra talmente reale da dare limpressione che Leggatt altro non sia che una sua immaginazione ed una trasposizione del suo Io interiore; cosa che viene pensata e detta esplicitamente anche da lui stesso.
Riccardo Mainetti - 26/08/2013 00:01
Giorgia Giacomelli - 30/05/2013 20:14