Il più recente sviluppo del processo di integrazione europea, iniziato all'indomani del secondo conflitto mondiale, è costituito dal Trattato di Lisbona - sottoscritto il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1º dicembre 2009 - che intende ispirarsi "alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell'Europa". Il volume si propone di illustrarne i profili più significativi e innovativi, gli impegni che ne derivano e le relative conseguenze di carattere giuridico e istituzionale. A tal fine dedica specifica attenzione all'adozione dei principi di "attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità" per la delimitazione dell'esercizio e delle competenze dell'Unione, all'adesione di quest'ultima alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, al suo impegno a rispettare e a non pregiudicare "lo status di cui le chiese e le associazioni o comunità religiose godono negli Stati membri in virtù del diritto nazionale", nonché a mantenere con le stesse "un dialogo aperto, trasparente e regolare". I vari studi e contributi così raccolti consentono una valutazione complessiva e critica dello stato di attuazione del processo di integrazione e delle sue prospettive in un continente sempre più composito sotto il profilo etnico, culturale e religioso e quindi impegnato nella faticosa ricerca di una propria identità.