I demoni segreti di David. Messia, assassino, traditore, re
Anonimo - 02/12/2005 12:26
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Non è consueto che a scrivere la recensione di un'opera sia il suo traduttore. Ma, appurato che a quest'ultimo non verranno in tasca percentuali sulle vendite, si può ammettere che sia chi ha studiato a fondo l'opera in questione. Ancora più bizzarro che l'opera consigliata non a specialisti ma a ''semplici'' credenti o curiosi sia in realtà un testo di accurata ricerca esegetica e storica su una figura e su scritti dell'Antico Testamento. Ma di tanto in tanto può comparire in libreria un testo ricco e profondo eppure leggibile.
Il personaggio studiato è Davide, re ideale eppure usurpatore e impostore, che diventerà il modello per il futuro messia eppure si fa strada e si mantiene sul trono grazie a omicidi e inganni. Il primo motivo d'interese di questo studio è proprio nel delineare il quadro storico di un personaggio rinchiuso, nell'immaginario dei credenti, in un'attesa futura che non è lui, e in due o tre episodi che appaiono costruiti a bella posta dalla propaganda ufficiale.
Il secondo motivo d'interesse, e più prezioso ancora, è infatti nel lavoro compiuto dall'autore per far emergere dal testo sia la propaganda ufficiale, sia la verità storica, tanto più che i libri studiati (1 e 2 Samuele) vogliono non solo parlare al lettore sprovveduto, quali noi solitamente siamo, ma anche offrire indizi al lettore accorto per intuire ciò che è suggerito tra le righe, e che meglio risponde a ciò che noi considereremmo storia. Il metodo può tornare utile per affrontare con più consapevolezza anche altre letture, non solo bibliche, e addirittura parrebbe in più parti prezioso persino per comprendere le informazioni odierne che ci vengono dai mezzi di comunicazione.
Ne emerge una figura sicuramente discutibile ma del tutto realistica e verosimile, e si intuisce anche come la meditazione e la riflessione posteriori abbiano edificato non tanto sul personaggio storico, quanto sulla sua immagine ideale. Questo non per negare fondatezza o verità al testo biblico, ma piuttosto indicandone la ricchezza e la raffinatezza, a livello storico, e mostrando come la riflessione religiosa possa scrivere pagine costruttive ed edificanti su canovacci vacillanti.
Tutto ciò è condotto dall'autore con uno stile ammirevole: chiaro senza inutili divagazioni, preciso e argomentato senza essere eccessivamente denso, confinando alle note e a capitoli ben segnalati gli approfondimenti più tecnici, così che il lettore meno interessato o preparato possa saltarli; e questo è scritto con garbo e ironia, doti rare nello stile di molti esegeti e teologi.
Anonimo - 02/12/2005 12:26