"I grandi sistemi giuridici contemporanei", divenuti un'opera classica, riflettono il pensiero di un comparatista, il quale riteneva che il metodo comparatistico dovrebbe interessarsi non solo al diritto, ma anche alla sociologia, alla filosofia, allo studio delle civiltà. L'undicesima edizione di quest'opera ha lo scopo di continuare a trasmettere alle generazioni a venire la riflessione di uno dei più grandi comparatisti del XX secolo, per il quale il diritto comparato aveva anche la missione di favorire una migliore comprensione tra gli uomini. Gli avvenimenti che si sono succeduti nei paesi dell'Est dal 1990 hanno fatto scomparire dal presente manuale la parte relativa ai 'diritti socialisti'. Non è parso opportuno esporre a fianco del diritto russo il diritto delle ex democrazie popolari. In quell'area ogni Stato ha elaborato, secondo le proprie scelte, la Costituzione e i codici. Il loro passato sovietico può dar loro, forse, una certa specificità, ma sembra prematuro, oggi, riunire il diritto della Federazione Russa e il diritto della ex democrazie popolari in una famiglia da configurare, con un riferimento indubbiamente solo geografico, come famiglia dell'Est europeo. Sembra piuttosto, anche se troppo presto per dirlo, che il diritto di questi paesi tenda ad avvicinarsi al diritto della famiglia romano-germanica. La seconda parte della presente opera sarà dedicata al diritto della Federazione Russa. Oggi il diritto russo è un diritto a parte, e bisogna trattarlo in una partizione autonoma.