Dalla fine degli anni Venti il regime fascista iniziò a rivolgere lo sguardo oltre frontiera. La stagione dell'"universalismo fascista" fu sostenuta da gerarchi e intellettuali, e infine dal Duce. Il passo successivo fu nel 1933 la costituzione dei Comitati d'azione per l'universalità di Roma (CAUR), che ebbero il compito di inquadrare i simpatizzanti stranieri residenti in Italia, ma soprattutto di preparare il terreno all'estero mediante la creazione di una rete di rapporti tra il partito-guida italiano e i suoi epigoni. Si creò la base di un'Internazionale fascista, con tutti i corollari fatti di ispettori itineranti, intelligence, attività ai limiti della cospirazione, propaganda.