Thor ha di nuovo perduto il suo martello. Il dio del tuono ha la sgradevole abitudine di dimenticare in giro per il Valhalla l'arma più potente dei Nove Mondi, per poi doverla recuperare a suon di guerre, sfide all'ultimo sangue e duelli con creature che si dilettano a distruggere l'universo. Questa volta riconquistare il martello sarà ancora più difficile, perché è finito nelle mani di un gigante, che non ha alcuna intenzione di restituire il suo nuovo giocattolo. Magnus Chase e i suoi amici devono ritrovarlo in fretta, prima che si compia il Ragnarok e il mondo dei mortali soccomba all'avanzata di un esercito di mostri. Per fortuna possono contare su un alleato prezioso: Loki, l'unica divinità in grado di aiutarli a raggiungere un accordo con il gigante. Peccato che sia il dio del male, nonché il peggior nemico degli abitanti del Valhalla... Età di lettura: da 12 anni.
Il martello di Thor. Magnus Chase e gli dei di Asgard. 2.
Alessandro - 12/09/2017 15:49
4/
5
Un bel libro, anche se non mia coinvolto quanto le precedente opere di Riordan. Però ho dato quattro stelle anziché tre, come intendevo fare, per il solito merito dei suoi libri: sono istruttivi, insegnano in maniera leggera, soprattutto per i giovani. Ovviamente ciò è permesso dal modo di scrivere di Riordan, leggero e ironico, presente ovviamente anche in questo libro, che tra laltro nello stile (e non solo) rimanda molto alla prima saga sugli dèi dell'Olimpo.
Mi sembra giusto criticare certi messaggi che Riordan cerca palesemente di mandare. Ovviamente ognuno ha i suoi ideali, compresso questo autore, e volenti o nolenti questi ideali filtrano la nostra visione delle cose, eppure tenendo conto che questo è principalmente un libro per ragazzi un po più di moderazione sarebbe stata opportuna.
Iniziamo dall'argomento scottante, ossia il nuovo personaggio, Alex Fiero. Non intendo espormi su tale argomento, tuttavia credo che cercare di influenzare i ragazzi cercando disegnarli che certe cose sono giuste è sbagliato tanto quanto cercare di convincerli del contrario.
Altra questione politica toccata è quella ridicola questione del numero. Thor non verrà schiacciato dal numero dei suoi avversari, con questa affermazione Riordan ha dimostrato di non rappresentarlo fedelmente proprio come certi film critica proprio nel primo libro della trilogia (chiunque sappia qualcosa sul Ragnarok sa come cadrà veramente il dio del tuono).
Patetica anche la scena nella tomba vichinga. Guerrieri vichinghi che votano per decidere se eseguire o no gli ordini del loro signore? Ma quando mai!?
Alcune divinità poi sono rappresentate in maniera vergognosa, in particolare Heimdallr. E, al contrario del primo libro, comincio a dubitare del modo in cui è stata presentata la spada di Freyr.
Per quando riguarda un possibile incontro tra mitologie, spero che Riordan non resti fossilizzato al mondo greco. L'incontro tra greci ed egizi ha funzionato perché girava attorno ai Tolomei. In questa circostanza sarebbe molto più interessante un incontro tra vichinghi e romani. Di sicuro potrebbe essere molto burrascoso, tenendo conto che molti dei popoli che invasero il loro impero veneravano gli dèi di Asgard.
Alessandro - 12/09/2017 15:49