Questo libro è l'autobiografia, scritta poco prima di morire, di uno dei personaggi più discussi, più amati, più vivi della Chiesa del Novecento: un libro che, nel binomio "Vocazione e Resistenza" scelto come sottotitolo, riassume il senso di un'intera esistenza. Vocazione, perché tutta la sua vita fu visitata dal dramma di Dio, il Dio del Cristo crocifisso che fu la sua gioia e il suo dolore, la sua pace e la sua guerra, la sua vittoria e la sua sconfitta. E resistenza come naturale sviluppo di quella vocazione: una resistenza al mondo e alle sue ingiustizie in quanto chiamato a farlo dall'alto. Leggere queste ultime pagine turoldiane significa dunque compiere un triplice viaggio: nelle vicende politiche e sociali di mezzo secolo italiano a partire dalla Resistenza antifascista; nella primaverile stagione del Concilio, con tutte le speranze e i conflitti che segnarono la vita della Chiesa; e soprattutto all'interno dell'anima di uno dei più amati poeti italiani, tra le sue letture, i suoi maestri, i suoi sogni, i suoi amici.