Rosalind B. Penfold è uno pseudonimo. Ma il nome è l'unica cosa finta di questo diario a fumetti che racconta la storia drammatica di Roz. Una donna intelligente, piena di amici e con una carriera avviata che lentamente si fa soffocare nella morsa di un amore malato e perde la propria identità. All'inizio, l'esuberante Brian le manda enormi mazzi di fiori, la circonda di premure e le fa conoscere i suoi figli, bambini in cerca d'affetto dopo la morte della mamma. Amarli è facile, e come si fa a non lasciarsi sedurre dall'energia e dal vigore di un uomo che sostiene di desiderarti? Ma piano piano si insinuano note stonate: una gelosia folle e immotivata, commenti negativi sul suo aspetto e le sue frequentazioni, pressioni perché lasci il lavoro e si dedichi totalmente a lui. Rosalind dovrebbe capire, reagire, e invece si mette in discussione. E le pretese di Brian aumentano, sempre più, ancora e ancora. Fino a toglierle fiducia e autostima, spingendola a incolpare se stessa se il suo compagno si è trasformato in un orco, a giustificarne la sistematica crudeltà fisica e soprattutto emotiva verso lei e i figli. Per fortuna, in fondo all'abisso Roz trova qualcuno che l'aiuta a risalire a galla, e allora decide di aiutare a sua volta le innumerevoli donne che subiscono in silenzio e nella vergogna una quotidianità fatta di abusi. Un libro che parla il linguaggio immediato delle immagini, per dare voce a tutte le Rosalind B. Penfold del mondo.