Il condominio di Via Icaro è costantemente in fermento. Malelingue, gelosie, ripicche, piccole vendette, furiose litigate, vicini che non si parlano e vicini che si detestano cordialmente. Tutti osservano e giudicano tutti, silenziosamente consapevoli che l'unica cosa che li unisce è il ceto sociale: la piccola borghesia. Già, tutti tranne una donna, Elvira, la portinaia, anzi, la custode, come ama definirsi. Elvira media, raccoglie confessioni e turbamenti, dirime controversie e non perde occasione per candidarsi a qualche lavoretto extra. E intanto aspetta di raggranellare abbastanza soldi per comprarsi un vero appartamento, per diventare proprietaria come gli altri e dire addio così ai soprusi e allo sfruttamento. Alla faccia del marito, che quando lei gli giura che riuscirà a cambiare vita, alza le spalle e sorride. E con gli occhi del figlio di Elvira, Chino, che si dispiega il mondo del condominio. Ed è sempre con i suoi occhi che conosciamo Amelia Lynd, l'ultima arrivata. Una donna anziana, magra, dalle movenze principesche e dalla parlata contaminata dall'inglese, sua lingua madre. I condomini la temono, Chino ne è affascinato, al punto che comincia a prendere lezioni da lei. Ostracizzata dal condominio, la "maestra" Lynd vive in una sorta di forzata clausura. Chino osserva e cresce nella distanza che separa questi suoi due mondi. E misura che passioni, che ambizioni, che esuberanza drammatica le due donne sono capaci di scatenare.
Il racconto della miseria umana in un mondo variegato come quello del "condominio", in un periodo storico in cui una definizione condiziona per sempre un uomo e lo segna.. Un discreto romanzo, senza lode n'è infamia
cristina rinaudo - 10/02/2013 16:18