La paura è un peccato è un libro che raccoglie lettere scritte da Oriana Fallaci dal 1951 al 2006: mezzo secolo di Storia narrato attraverso le parole di una fra le più dotate giornaliste italiane, se non la più dotata in assoluta. Sin dai primi anni di giornalismo la Fallaci ha saputo tenere un'audace corrispondenza con i personaggi più in vista del mondo, in tutti gli ambiti. Fra i destinatari dei carteggi troviamo politici come Henry Kissinger, scrittori come Pasolini, divi del cinema come Woody Allen. Ma nel libro c'è anche la dolorosa autenticità dell'Oriana privata, come nelle lettere ad Alekos Panagulis, amatissimo protagonista di Un uomoe rivoluzionario greco in lotta contro la dittatura dei colonnelli. La paura è un peccato è dunque anche una sincera autobiografia, scandita dagli eventi, dai reportage in tutto il pianeta o dagli incontri, scritta con l'innegabile talento per la scrittura che la Fallaci ha sempre avuto. Ma soprattutto in queste pagine c'è anche spazio per un tagliente senso dell'umorismo, come, per esempio, nello spiritoso aneddoto della sardine vendute insieme al suo libro, o nel furioso scambio di spiegazioni con Fidel Castro, che forse sarà assolto dalla storia ma non dall'autrice toscana nella sua ultima lettera, o ancora nel feroce perfezionismo dei requisiti che un segretario dovrebbe avere prima di essere assunto in qualità d’assistente di una giornalista esigente come lei.
Gli inediti riuniti in La paura è un peccato rappresentano la prova più sincera e definitiva di un’esistenza temeraria quanto tormentata, continuamente sospesa fra l'aspirazione all'indipendenza (da tutto e da tutti) e, al contempo, il bisogno di trovare consolazione nell’affetto degli altri. Ma soprattutto, questo libro peccato costituisce un'eccezionale insegnamento su come raccontare se stessi e il mondo attraverso la parola scritta.
"Scrivere è un ben bizzarro processo creativo. Un'ossessione, una forma di follia. Ma così è".
"I sogni, le battaglie e i grandi amori nelle lettere inedite di una donna leggendaria".
"Oriana era capace di passare ore e ore a cercare le parole esatte scrivendo e riscrivendo e poi firmando per essere certa dell'effetto che avrebbe suscitato nel suo interlocutore la vista del biglietto a lui indirizzato. Molte delle lettere raccolte in questo libro permettono dunque di scoprire eccezionalmente il laboratorio di scrittura di Oriana, e sono state scelte per documentare un percorso di crescita intellettuale che l'ha portata a distinguersi dapprima, ancora giovanissima, nel mondo giornalistico, poi come scrittrice e figura di riferimento non solo in Italia ma in un panorama internazionale". (Dalla prefazione di Edoardo Perazzi, nipote della Fallaci)
Nota editoriale Questo libro raccoglie centoventi documenti epistolari indirizzati a diversi destinatari a cui si aggiungono alcune lettere destinate a Oriana. Il titolo, La paura è un peccato, compare accompagnato da molti punti esclamativi sul fronte di una cartelletta in cui Oriana aveva conservato alcune minute. Quelle presentati sono tutti documenti inediti, eccetto due lettere aperte pubblicate a suo tempo su L'Europeo, quella a Kissinger in risposta alla sua accusa di aver travisato un'intervista, e a Pier Paolo Pasolini dopo la sua morte.
Oriana Fallaci è nata a Firenze nel 1929. Il padre Edoardo era un muratore che per le sue idee antifasciste nell'Italia di Mussolini fu arrestato e torturato dalle camicie nere, episodio che resterà sempre ben impresso nella mente della giovane Oriana, la quale aiuterà la resistenza partigiana portando di nascosto le munizioni.
Sin da bambina il suo sogno era diventare una scrittrice, ma nonostante questo – su consiglio dello zio – si iscrisse a medicina. Durante gli studi inizia però a lavorare come giornalista e