Dall'oriente a Roma, dalla Firenze dei Medici e dei Lorena alle corti di Vienna, Praga e Madrid, il saggio di Ferdinando Rossi, qui riproposto in una nuova edizione riveduta e aggiornata, ripercorre la storia di raffinate tecniche artistiche: il mosaico, l''opus sectile', la tarsia, il commesso fiorentino. La brillantezza e preziosità delle pietre, già apprezzata nelle antiche civiltà della Mesopotamia, fu esaltata dai Romani, che adornavano ville e santuari con i soggetti più svariati: motivi decorativi, intensi ritratti, combattimenti, figure animali, scene di commedia, opere il cui splendore era destinato a durare nel tempo. Nel Medioevo l'iconografia dei mosaici si arricchisce, la tecnica della tarsia rinasce, ma sarà il Cinquecento a riscoprire il valore delle pietre accogliendo la sfida degli alchimisti di trasformare la Natura in Arte. Nascono così nelle prestigiose botteghe granducali fiorentine ricercati piani di tavolo, rivestimenti di altare, formelle, 'trompe-I'oeil' esaltati dalle infinite sfumature del diaspro, dell'alabastro, dei lapislazzuli, del porfido. Per arrivare ai veri e propri quadri, che rinnoveranno la tradizione fiorentina anche oltralpe: sarà l'imperatore Francesco I, già granduca di Toscana, a importare nella Vienna del Settecento il gusto per paesaggi e scene di moda.