Osserviamo un calamaro che affronta un predatore. Si muove secondo schemi complessi, arretra e avanza, agita i tentacoli, emette un getto d'inchiostro proprio al momento opportuno: sembra in qualche modo capire e anticipare le mosse del suo avversario. In tutta onestà, però, chi di noi sarebbe disposto ad ammettere che il calamaro, in questi momenti, "pensa"? Tutti siamo d'accordo nell'affermare che queste risposte agli stimoli non sono il risultato di un processo consapevole: un mollusco non è cosciente delle sue azioni, mentre un essere umano sì. Perché allora nei laboratori di tutto il mondo si studiano calamari, mosche e altri animaletti nel tentativo di capire qualcosa di più del nostro cervello? Per un semplice motivo: tutti - uomini, mosche, molluschi e altri - abbiamo in comune alcuni tratti fondamentali, e cioè meccanismi di genesi del sistema nervoso. Per strano che possa sembrare, un embrione umano e un embrione di calamaro, fino a un certo punto del loro sviluppo, condividono una stessa storia genetica, fisica e chimica. Prochiantz racconta con grande chiarezza i fatti fondamentali dell'embriologia e della neurogenesi, mostrando come dalle prime fasi dello sviluppo di un cervello si possano in realtà dedurre molte cose affascinanti nel suo funzionamento futuro e, in ultima analisi, sulla natura stessa del pensiero e della coscienza. Un libro breve, rigoroso e avvincente al tempo stesso, che non mancherà di sorprendere.