Il volume raccoglie tutti i racconti dispersi, sia i pochi pubblicati in rivista da Fenoglio stesso e non raccolti, sia, in numero maggiore, gli editi dopo la sua scomparsa. Meno consistente il nucleo di quelli "partigiani", più cospicuo invece il gruppo dei racconti "langhigiani" che, con vari progetti, occuparono Fenoglio prima e dopo il Partigiano Johnny fino ai suoi ultimi giorni. Sono diciotto in tutto: Nella valle di San Benedetto; L'addio; Il gorgo; L'esattore; Ferragosto; Il paese I, III, XI; Il signor Podestà; L'affare dell'anima; I premilitari; Tradotta a Roma; Il padrone paga male; Lo scambio dei prigionieri; Golia; Ciao, old Lion; La licenza; Il mortorio; Boeri.
Molto belli, sia i racconti delle Langhe sia quelli della guerra. Ho ritrovato personaggi e storie già visti nel "Partigiano Johnny" e nella "Questione privata", anche lo stile particolare del "Partigiano" nel racconto "Il paese". Il mio preferito, direi, "La licenza", dove il soldato che non tollera gli strateghi da caffè chic si chiama "il Fenoglio". Buffo Dante Isella che nell'introduzione parla di una raccolta "leggermente postuma": mi è sembrato di capire che, a un certo punto, Fenoglio è stato leggermente morto.
Diciotto racconti
Anonimo - 30/03/2007 17:07
5/
5
Questi racconti sono imperdibili per chiunque voglia seriamente leggere o seriamente scrivere. - Il gorgo - e - Il mortorio Boeri - sono capolavori assoluti.
amarta60 - 20/05/2013 16:11
Anonimo - 30/03/2007 17:07