Alla fine del xv secolo, i resti delle antiche divinità ingombravano il paesaggio dell'Italia e dell'Europa occidentale. Il cristianesimo aveva cancellato le religioni dell'antica Grecia e di Roma e la maggior parte degli europei riteneva che la distruzione dell'arte classica fosse espressione del giudizio di Dio sul mondo pagano. Eppure, nel corso dei tre secoli successivi, dèi e divinità della mitologia riemersero nel bel mezzo dell'Europa cristiana in capolavori quali La nascita di Venere di Botticelli o il Parnaso di Raffaello. Nello "Specchio degli dèi", Malcolm Bull ricostruisce nella sua interezza la rinascita degli antichi miti. Ogni capitolo del saggio è dedicato a una diversa divinità (Diana, Apollo, Ercole, Venere, Bacco, Giove), non limitandosi alla pittura e alla scultura, ma ridando vita all'intero mondo vissuto e progettato dall'uomo rinascimentale, nel quale i personaggi della mitologia potevano comparire su carri allegorici, nei banchetti o perfino sotto forma di pupazzi di neve e fuochi d'artificio. I ricchi e potenti principi d'Europa potevano identificarsi con le divinità pagane e il mito poteva divenire un docile strumento in mano all'artista per raccontare la storia del suo tempo. Un fenomeno che dal xv secolo giunge all'età barocca, quando le scandalose storie degli dèi della letteratura classica vennero reinventate da artisti quali Leonardo, Raffaello, Botticelli, Tiziano, Poussin, Rubens e Rembrandt per dar vita a opere bellissime e sovversive.
Lo specchio degli dei. La mitologia classica nell'arte rinascimentale
carlo_adelio - 09/07/2015 12:25
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Testo molto denso di riferimenti storici ma anche di errori che ne pregiudicano l'attendibilità. A p. 57 si afferma che la villa di Agostino Chigi era conosciuta come "Farnesina", mentre quel nome lo assunse solo dal 1579 quando pervenne ai Farnese. A p. 86 si afferma che Giulio II fece costruire nel 1551 Villa Giulia. Giulio II era morto nel 1513. A p. 82 si attribuisce il tema del Perseo collegandolo ad Ercole mentre l'intenzione di Cosimo I (il committente) ne affermava con forza il significato politico antirepubblicano. Anche l'idea che le statue della Giuditta e del David fossero personaggi israeliti da contrastare è (assurdamente) soggettiva e non confortata dalle fonti. Potrei continuare: mi fermo qui.
carlo_adelio - 09/07/2015 12:25