"Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico." Così Oriana Fallaci nella premessa a "Il sesso mutile", il primo libro che pubblica con Rizzoli, nel 1961. L'anno precedente, inviata de "L'Europeo", è in Oriente insieme al fotografo Duilio Pallottelli per un'inchiesta sulla condizione delle donne. E partita alla ricerca di tracce di felicità e nel libro racconta la sua esperienza: a Karachi in Pakistan assiste al matrimonio di una sposa bambina e si ribella all'idea delle donne velate; a New Delhi incontra Rajkumari Amrit Kaur, figura di grande potere in India, e le sembra che assomigli a sua nonna; in Malesia conosce le matriarche che vivono nella giungla; a Singapore c'è la scrittrice Han Suyin, che sente subito amica; a Hong Kong le cinesi non hanno più i piedi fasciati ma le intoccabili abitano ancora sulle barche, senza mai scendere a terra; a Tokio è smarrita di fronte all'impenetrabilità delle giapponesi e a Kyoto affronta il mistero delle geishe; alle Hawaii cerca invano i segni di un'esistenza originaria intatta. Il viaggio si conclude a New York, dove il progresso ha reso più facile la vita delle donne a confrontarsi con "un mondo di uomini deboli, incatenati a una schiavitù che essi stessi alimentano e di cui non sanno liberarsi".
Oriana Fallaci è nata a Firenze nel 1929. Il padre Edoardo era un muratore che per le sue idee antifasciste nell'Italia di Mussolini fu arrestato e torturato dalle camicie nere, episodio che resterà sempre ben impresso nella mente della giovane Oriana, la quale aiuterà la resistenza partigiana portando di nascosto le munizioni.
Sin da bambina il suo sogno era diventare una scrittrice, ma nonostante questo – su consiglio dello zio – si iscrisse a medicina. Durante gli studi inizia però a lavorare come giornalista e
Un capolavoro unico e inimitabile che descrive al meglio la condizione disumana delle donne in alcuni Paesi.
Qui Oriana Fallaci sembra ricamare ogni parola e catturare ogni singolo attimo scolpendo la storia con una maestria sovrannaturale.
Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna
Rossella Albanese - 07/10/2013 20:20
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5
"Da un capo all'altro della terra le donne vivono in un modo sbagliato: o
segregate come bestie in uno zoo, guardando il cielo e la gente da
un lenzuolo che le avvolge come il sudario avvolge il cadavere, o
scatenate come guerrieri ambiziosi, guadagnando medaglie nelle
gare di tiro coi maschi."
Questa frase riassume perfettamente la pura essenza di questo libro. Non una stupida e scontata rivalutazione della donna di stampo femminista bensì un'acuta e lunga osservazione. E' questo che Oriana Fallaci si propone di fare per tutte le 165 pagine di questo meraviglioso libro,scritto nel 1961,all'età di 32 anni da questa che è senza ombra di dubbio una delle più grandi scrittrici degli ultimi tempi.
Inviata dal direttore del giornale per cui lavora in questa missione che è quasi un giro intorno al mondo: Pakistan,India,Indonesia,Cina,Giappone,Hawaii e infine Stati Uniti,l'elemento cardine della sua ricerca è la donna,il suo atteggiamento rispetto alla società ma soprattutto l'atteggiamento della società rispetto ad essa.
Motivo per cui il più della sua ricerca è incentrata in Oriente,da sempre parte del mondo in cui la donna è spesso relegata a ruolo di madre e donna muta,con pochi o inesistenti diritti,mille doveri e poche opportunità. Ma la Fallaci si sofferma in ultima analisi anche sulla donna "occidentale",la cui passata sottomissione ha reso dura nei confronti del sesso maschile e sempre più spesso posta in un'eterna e insoddisfacente gara con esso,il cui risultato è una grande e universale solitudine.
Il sesso inutile. Viaggio intorno alla donna
Anonimo - 05/07/2009 11:28
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5
Tra i libri che ho letto della grande Oriana, questo è quello che mi ha entusiasmato meno, ma posso dire che l'impeccabilità della scrittura e della ricerca storiografica e le argomentazioni sociali e politiche, intimistiche che vanno ad arricchire questa 'tesi' sulla donna e le sue condizioni, passate ma anche future lo rendono un libro attento. Da leggere all'ombra di un albero, per potersi calare nel silenzio in un periodo da rivivere.
camilladelgaudio - 15/05/2015 17:48
Rossella Albanese - 07/10/2013 20:20
Anonimo - 05/07/2009 11:28