Dalle elezioni americane del novembre 2004 al voto iracheno del febbraio 2005: quali sono le idee, i movimenti profondi dell'opinione pubblica americana ed europea che hanno condizionato gli eventi?
George Bush ha vinto 'a sorpresa'. Il presidente forse più criticato del dopoguerra, considerato un inetto o peggio per i quattro anni del suo primo mandato, ha ottenuto un consenso popolare che gli ha fatto superare per tre milioni e mezzo di voti il suo avversario John Kerry. Come è avvenuto? Lucia Annunziata analizza minuziosamente il voto; rilegge alla luce del risultato l'influenza esercitata da Bin Laden e dai suoi messaggi televisivi; valuta le ragioni che hanno decretato un forte e inatteso ritorno alla politica; si interroga sul "tradimento" dei cattolici e della classe operaia, che hanno abbandonato il tradizionale schieramento democratico. E giunge a una risposta personale e controcorrente: a vincere non sono stati i "Valori", come vorrebbero i pensatori "neo-con", ma la "Guerra". Dal canto loro, gli avversari di Bush hanno perso per le proprie debolezze. Secondo Lucia Annunziata, la sinistra (non solo americana) è affetta da una forte riluttanza ad accettare i lati più sgradevoli della realtà, da una fatale propensione a spiegare gli eventi (e le proprie sconfitte) con improbabili teorie di complotti e di alleanze segrete. Le incertezze dei Democratici americani di fronte alla domanda di sicurezza - il tema fondamentale in un periodo di grave destabilizzazione - hanno determinato la finale perdita di consenso. Lucia Annunziata si fonda sempre su dati concreti e non fa sconti a nessuno: né alla destra, di cui smonta le tesi oggi quasi universalmente accettate, né alla sinistra, in cui resta fermamente radicata. "La sinistra, l'America, la guerra" ci offre una lettura originale e spesso sorprendente del complesso momento storico che stiamo vivendo.