Roè è un venditore di pensieri, quelli con cui cerca di soddisfare le richieste di chi vorrebbe conoscere qualcosa del proprio futuro o avere consigli per cambiare la propria vita. Per un breve tempo esercita il mestiere in fiere e mercati di piccole città della Romagna, sino al momento in cui, grazie a un'eredità, inizia a vendere libri usati, antichi e moderni. Ma sono solo passaggi verso l'ultima e più definitiva attività di scrittore di romanzi. I rapporti e le parole scambiate con le persone con cui è stato a contatto, per quanto superficiali, gli permettono di inventare una personale scrittura che diventa una sorta di palinsesto sul quale costruire le storie che scrive. Nel corso della sua evoluzione intellettuale e lavorativa, conosce personaggi dalla personalità originale e spesso anticonformista, caratteristiche pensioni per studenti, aspiranti bohémiens, ma anche donne con le quali sembra poter iniziare rapporti sentimentali che non arrivano a concretizzarsi. Il tutto percorrendo di notte le strade della città di Bologna, frequentando i suoi bar e le piccole osterie aperte sino a tarda ora.
L'itinerario lavorativo e intellettuale di Roè: da cartomante a venditore di libri usati a scrittore. Roè percorre le strade della Romagna e di una Bologna quasi sempre notturna incontrando e conoscendo persone con le quali non riesce ad aprirsi veramente. È il paesaggio urbano minore che suggerisce pensieri, desideri, velleità, come anche i presupposti per raccontare. D'altronde il tentativo di parlare con amici e conoscenti occasionali in qualche modo lo turba, spesso lo blocca, infine provoca fughe salvifiche. Preferiva affidare alla parola scritta, riversata in una sorta di letteratura minimalistica, le possibilità di rapportarsi col mondo, quasi temendo i giudizi diretti di questo. Il gioco delle parole in viva voce lo affascinava soltanto quando era possibile connotarlo di ironia, di rimandi improvvisi ad antiche letture, di allitterazioni ludiche e immediate. I rapporti e i colloqui con le persone con le quali viene a contatto, per quanto superficiali, gli permettono di inventare una personale scrittura che diventa una sorta di palinsesto sul quale costruire le storie.
Paolo Massimo Rossi - 01/03/2018 16:45