Venite, e portate torcia e borraccia, si va in gita sottopelle.
Fossi un cibo, sarei la pizza millegusti, fossi un oggetto, sarei
una copertina pachwork, fossi un gioco, sarei un puzzle. Fossi
me stesso sarei un diario. E lo sono. Un insieme di pensieri
sparsi, un po' folli, a volte intinti nella tristezza, a volte
macchiati dalla gioia, annodati stretti, convivendo come lettere
nella stessa parola. Ecco, un insieme di lettere. Per una sorella
che si dipinge i paesaggi sul corpo ed è sempre altrove, per un
fratello che si è cancellato dalla faccia visibile della terra, per
un figlio che apre e chiude il cerchio perfetto dell'esser vivi.
Per un amore che trascina come una corrente verso l'unico fine
che Veronika ha cercato ad ogni costo: amare, essere amata.