Emilia si guarda e non si piace. Vorrebbe alzarsi dalla sedia sulla quale la costringe la sua malattia, ma crede di non poterlo fare. E allora si fa schermo della realtà, aprendo una finestra sull'universo virtuale. In questa dimensione incontrerà, proverà, sentirà ciò che la realtà sembra precluderle, al limite di una partita giocata tra la dura concretezza dell'essere e l'ambigua verità del suo voler essere.