Per la stragrande maggioranza di noi europei, l'Africa nera è una grande sconosciuta e, nel nostro immaginario, la associamo al suo passato coloniale o all'immigrazione di questi anni, alla povertà, alle malattie.
Molto poco sappiamo, invece, della grande eterogeneità culturale del Continente nero, delle differenze etnico-tribali ma, ancor meno, del grande elemento unificatore di quei popoli, costituito dalle credenze animiste che permeano da secoli e lo fanno tutt'oggi ogni aspetto del quotidiano.
La nostra prima reazione è di solito quella di considerare l'animismo ed i suoi riti ancestrali come un sintomo di arretratezza e di ignoranza: questo saggio, scritto da un'autrice che vive per quattro mesi all'anno nell'Africa nera occidentale, unisce il rigore della documentazione all'osservazione diretta, condotta sul campo, e ci insegna a cercare di comprendere la diversità senza giudicare.
LAfrica, un grande continente, ma è anche un gigantesco scrigno che bisogna essere abili ad aprire e a decifrarne il contenuto. Attraverso questo libro lautrice avvicina al lettore questo mondo apparentemente misterioso, attraverso una minuziosa e paziente documentazione e unosservazione diretta sul significato dellanimismo e dei riti tribali. Lodevole è la pura spiegazione e illustrazione di tradizioni etniche senza essere alterata da un giudizio personale, con lunico obbiettivo di unire culture diverse. In fondo lorigine dellumanità ha radici proprio in Africa, un motivo in più per avvicinarci e non per giudicare negativamente
mela_nia - 03/06/2016 18:05