L'origine della vita - sulla quale esiste oggi una letteratura sterminata - resta uno dei maggiori misteri della natura, anche se non è certamente vero, come hanno affermato alcuni scienziati, che non siamo più vicini alla soluzione di questo problema di quanto lo fossero gli antichi greci. L'evoluzione della vita sulla Terra è ormai un fatto ben accertato; l'imponente documentazione di cui disponiamo ha permesso di ricostruire un albero genealogico di massima che partendo dagli organismi esistenti - i rami superiori dell'albero - scende verso le lontane radici, al di là degli invertebrati, in direzione dell'"ultimo progenitore universale comune", che sarebbe vissuto quasi quattro miliardi di anni fa. Christian de Duve ha dedicato gli ultimi decenni a chiarire soprattutto la parte più bassa e misteriosa di quest'albero. Tutti gli organismi viventi sulla Terra sono monofiletici, ossia ogni specie, batterica, animale o vegetale, deriva da un singolo organismo capostipite. Il fatto che tutti gli esseri viventi abbiano uno stesso codice genetico, che siano formati e funzionino secondo la stessa chimica, determina un certo numero di singolarità, ognuna delle quali potrebbe essere spiegata da diverse ragioni: la necessità deterministica, vari 'colli di bottiglia' o strettoie che impongono limiti all'evoluzione della vita, uno straordinario colpo di fortuna, un disegno intelligente. Tutte "queste singolarità, date spesso più o meno per scontate, richiedono una spiegazione. La ricerca di questa spiegazione può rivelare fatti importanti concernenti la natura della vita, la sua origine, la sua evoluzione. Essa può anche contribuire a guidare le nostre esplorazioni nella ricerca di segni di vita altrove nella nostra galassia o fuori di essa".