Perché uomini e donne, apparentemente belli, ricchi e felici, decidono di uccidersi nei modi più strani? Qual è la causa che li spinge al gesto estremo? Esiste un collegamento tra questi misteriosi suicidi? Per il commissario Libero Solinas arrivare a una soluzione di questo nuovo caso è un vero rompicapo. Aiutato dalla compagna poliziotta Carla Grena, affiancato dall'ineffabile anatomopatologo Arquazzi, Solinas si trova catapultato in una realtà allucinante, imprevedibile, dove ogni tentativo per giungere a una verità appare inutile. Intanto la gente continua a morirgli attorno... finché, un incontro non proprio casuale, lo rimette sulla pista giusta. Tra bottiglie di birra e disordine materiale, tra moti di arguzia e battute di spirito, ancora una volta Libero Solinas ci trascina per le strade di una città senza tempo e senza pietà, capace di ogni bontà e meschineria.
Stupendo... dico, chi ha scritto questo romanzo è una spanna avanti a tanti altri... finalmente un autore che dice qualcosa di nuovo. E poi sa usare l'italiano, il che non guasta. La trama non la anticipo caso mai vi venisse voglia di leggerlo. Però è molto, ma molto particolare!!!! Ho cercato in giro e mi sembra sia un'idea assolutamente originale. La gente felice si uccide! E su questi casi indaga un tipo strambo. Mi direte, solito cliché dell'investigatore sui generis... niente di tutto questo. Questo Solinas è veramente grande. Al pari di un Montalbano. Però immensamente più sfigato e rompi... un tizio con il quale è meglio non avere a che fare, però capace anche di grandi slanci. Insomma, un libro vero, autentico, a volte scottante... non vi dico perché. Io l'ho comprato a Milano e ne sono rimasto conquistato. Confesso che non conoscevo questo autore ma adesso vado a cercarmi gli altri.
Asia non esiste
Anonimo - 02/10/2012 08:25
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Dico solo che non sono riuscito a finire il libro tanto è assurdo.Mi spiace perchè adoro leggere ,ma la trama,i personaggi,il ritmo e sopratutto il linguaggio non mi hanno dato assolutamente nulla .Nessuna emozione.Mi scuso ma è quello che penso.
Asia non esiste
Anonimo - 25/06/2012 17:31
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Visto che i precedenti commentatori si sono dimenticati di segnalare le "stellette" rendo giustizia io. Anche a me il libro è piaciuto. Cioglia attinge, direi sapientemente, da più generi letterari, creandosene uno tutto suo. C'è del drammatico, del poetico, del psicologico, ovviamente del noir, c'è filosofia, un linguaggio pirotecnico, e una detonante forza ribelle. Bel libro davvero.
Asia non esiste
Anonimo - 20/06/2012 20:21
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Un ennesimo capolavoro! Dal formidabile "Un rivoluzionario al bar", a Libero Solinas, Cioglia non delude una volta. Un meritatissimo premio alla letteratura "Grazia Deledda", ed un ormai maturo scrittore. Con questo libro, Emanule Cioglia, si conferma di nuovo, uno scrittore capace di intrattenere ed appasionare, con il suo stile unico e forbito. Sicuramente un libro da avere!
Asia non esiste
Anonimo - 16/06/2012 11:23
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Si tratta di un noir avvincente e innovativo. Avvincente perché la trama, con diversi inserti tragicomici, mantiene una tensione e una drammaticità serissima. Innovativo perché fluttua tra un linguaggio attento e letterario, ma attinge pure nei bassifondi dell'anima e della gente piccola e volgare. Cioglia è sicuramente uno degli scrittori emergenti più interessanti del panorama italiano.
Asia non esiste
Anonimo - 14/06/2012 14:56
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Asia non esiste è un libro accattivante, completo, scritto in un italiano pirotecnico. Ricco di personaggi, di immagini, di metafore, che paiono trasudare dalle pagine in tutti i cinque sensi. La trama e il finale mantengono uno spessore drammaturgico intenso, pieno di colpi di scena. Il commissario Solinas è in realtà un "anticommissario", tutto il contrario dei suoi colleghi arguti ed infallibili. Un indolente, alcolizzato, incasinato, cialtrone. Ma è questo che lo rende unico.
Asia non esiste
Anonimo - 14/06/2012 12:34
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Un libro affascinante e misterioso con l'ineffabile Commissario Solinas protagonista delle indagini ma anche delle sue fragilità e paranoie, così umano e finalmente lontano dagli stereotipi di perfezione dei cosiddetti eroi degli omologhi nostrani e non. Ma ciò che rende il romanzo imperdibile è la ricchezza del linguaggio che pennella personaggi e stati d'animo ora con profonde delicatezze alternate a decisi tratti "sanguigni". Insomma in una parola UN LIBRO SCRITTO BENE
Anonimo - 04/10/2012 15:14
Anonimo - 02/10/2012 08:25
Anonimo - 25/06/2012 17:31
Anonimo - 20/06/2012 20:21
Anonimo - 16/06/2012 11:23
Anonimo - 14/06/2012 14:56
Anonimo - 14/06/2012 12:34