Base Zero

Ancora una volta Paolo si sentiva solo, chiuso in quella stanza a controllare strumenti elettronici che, per i più, potevano sembrare apparecchi provenienti da un altro mondo. Piccoli schermi argentati controllavano alcune zone del pianeta: i territori rossi dove la contaminazione era ancora alta, quelli gialli e verdi dove la situazione stava tornando alla normalità grazie al lavoro di bonifica di squadre altamente specializzate.Poi, le zone completamente verdi dove la vita aveva ripreso il suo normale corso, oppure era solo stata sfiorata dagli eventi. Aveva perso la moglie durante la grande catastrofe e stare in quella stanza con gli occhi incollati ai monitor lo isolava dal resto delle persone che lavoravano con lui, ma il suo pensiero andava alla sua metà specialmente quando il suo sguardo incrociava la foto di sua figlia pinzata in un angolo dello schermo di uno dei suoi computer al lato della scrivania di metallo. Tornare indietro sarebbe stato bello, rivedersi in quelle immagine racchiuse nella sua memoria era sempre dolce, era come sognare di essere ancora insieme, tutti e tre, sui prati verdi poco distanti da casa sua, in riva a quel piccolo e fresco lago, poco più grande di un pozzo, ma pulito e pescoso che si trovava a pochi metri dalla sua casa di campagna. Cosa era accaduto in poco tempo alla terra per determinare questa situazione?

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