Si tratta di un diario senza date nel quale l'autore racconta - con grande forza, passione e in uno stile brillante - la sua esperienza di volontario del VIS tra i bambini, gli adolescenti e i giovani emarginati a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia. I racconti che si susseguono sono molto veri e, nella loro drammaticità, aiutano il protagonista a riscoprire il senso della vita, il significato dell'essere cristiani oggi. Attraverso questo diario, l'autore ripercorre tappe e passaggi salienti della sua esperienza; descrive la fatica di essere accolto in determinati contesti, la fatica di... scalfire la durezza degli emarginati; l'aggressività dei bambini diventati vecchi prima di aver potuto diventare persone adulte... E, insieme alle tante delusioni, racconta le piccole-grandi conquiste: il sorriso sbocciato improvviso negli occhi di un bimbo, le confidenze ricevute di un adolescente, gli spaccati d'animo di molti, scoperti con sorpresa.
Boliviario. Delusioni e conquiste di un volontario
ila.deca - 04/10/2015 22:22
3/
5
E un viaggio non solo compiuto fisicamente, ma personale e spirituale, dove lautore è, come tutti i ragazzi della sua età alla ricerca di se stesso e di un posto nel mondo. Il confronto tra la proprie umane miserie e la povertà, tangibile ad ogni passo, di quei luoghi, sbilancia non poco lanimo di chi scrive, che si ritrova come annientato. Essendo scritto sottoforma di diario, può essere considerato una sorta di educazione sentimentale: non sono trascurati, infatti, i normali aspetti della vita di un ventenne, raccontati sempre con estrema delicatezza.
Chiunque abbia fatto qualsiasi tipo di esperienza di volontariato giovanile allestero, può ritrovarsi: nelle motivazioni che spingono a partire, perché si parte sempre armati delle migliori intenzioni e nella paura del fallimento, alla quale pure si viene preparati prima della partenza stessa.
Originale è il titolo del libro, che mette insieme la parole diario e Bolivia.
Lettura scorrevole e consigliata.
ila.deca - 04/10/2015 22:22