Il sangue porta la vita, eppure molti svengono solo a vederlo. Spesso va smaltito come un rifiuto, ma è anche un bene più prezioso del petrolio. Può salvare una persona, ma anche trasmettergli malattie mortali. Ognuno di noi ne ha circa cinque litri in corpo, eppure tanti non conoscono il proprio gruppo sanguigno. Anche l'evento biologico più demonizzato ha a che fare con il sangue: le mestruazioni, nonostante coinvolgano ogni mese milioni di donne nel mondo, sono ancora un tabù. Tra scienza e politica, credenze e medicina, "Breve storia del sangue" ci racconta il potere di questa sostanza «stupefacente e splendida», dai salassi con le sanguisughe alla biopsia liquida, che promette di diagnosticare il cancro e altre malattie con un semplice esame. Ci fa conoscere Janet Vaughan, che in vista dei bombardamenti nazisti su Londra organizzò e gestì il primo sistema di donazione, raccolta e distribuzione del sangue del Regno Unito, e Arunachalam Muruganantham, famoso per il suo macchinario per produrre assorbenti a basso costo nei Paesi in via di sviluppo. Esplora il business miliardario delle trasfusioni e guarda al futuro della ricerca sullo sviluppo del sangue sintetico, che per ora esiste solo nei film ma di cui «il mondo ha un gran bisogno». Un libro definito dal "Guardian" «meraviglioso, avvincente, vitale, scritto da una delle migliori saggiste in circolazione», e consigliato da Bill Gates nella sua celebre rubrica di consigli di lettura.