Ren vive da quando ne ha memoria al Convento di Sant'Antonio. Ha dodici anni e per esperienza sa che se nessuno lo adotta, presto sarà prelevato a forza dall'esercito. Anzi, è proprio convinto che quella sarà la sua sorte, perché lui al posto della mano destra ha un moncherino, e non è certo un buon acquisto per chi, insieme al figlio, cerca aiuto nei campi. Ren ha una mano in meno, ma molta inventiva in più dei suoi coetanei e per sopravvivere ha coltivato le sue strategie, fra queste il furto. Quando Benjamin Nab giunge al convento e si accorge della sua menomazione sostiene di aver ritrovato il fratello disperso, in realtà Benjamin è un truffatore, un ladro, un inguaribile bugiardo e insieme a Tom, suo compagno di imbrogli (i due rubano cadaveri nei cimiteri per rivenderli ai medici anatomopatologi), trascinerà Ren in una serie di avventure costellate di personaggi degni di un romanzo di Dickens (un morto non del tutto morto, un nano, una governante sorda, una suora, una ragazza dal labbro leporino), al termine delle quali il ragazzo scoprirà la verità sul suo passato e troverà la sua vocazione.