E qui sento gridarmi da più d'uno: indulgente con chi tentò bombardare Firenze dalla fortezza di Belvedere?
Ecco: qui non si scrive storia: se si scrivesse, molte narrazioni sarebbero da rettificare con la scorta di documenti, molte opinioni da correggere. È tempo di mettersi in testa che la storia del nostro risorgimento politico è da fare e da rifare, se storia si scriva non per adulare passioni, ma per conoscere la verità. Le colpe gli errori dell'ultimo Granduca di Toscana li so anch' io e non li assolvo: sono molti e non c'è bisogno di aggiungerne. Che Leopoldo ordinasse di bombardare fu spacciato nel '59, subito dopo la sua partenza da chi volle atteggiarsi a salvatore della patria ed essere ricompensato dall'averla salvata; ma non è vero.
Si bombarda una città per soggiogarla e rimanervi dominatore. Leopoldo era risoluto a partire da Firenze e sperava di ritornarvi.
Bettino Ricasoli, Celestino Bianchi, Giovan Battista Giorgini che tanta parte ebbero negli avvenimenti toscani del '59, da me più volte interrogati non mai affermarono: il Ricasoli e il Bianchi si strinsero nelle spalle e risposero: «si disse», il Giorgini tacque e sorrise.