In molti avranno pensato a Carrie, di Stephen King. Linfluenza è evidente, anche se non sta a significare che lautore abbia per forza pescato a piene mani dallopera di debutto del celeberrimo autore di Portland. Un filo sottile lega le due opere, ma fin dalle prime pagine ci appare chiaro come entrambe riescano a vivere di vita propria. Le differenze sono sostanziali. Innanzitutto, in Callis Rose la penna di Mark Tufo e locchio del lettore segue lincalzante crescita della protagonista, vittima dun potere terribile e del quale non ha alcun controllo. Il nostro Inconscio, il nostro Es, è un coacervo di pulsioni in maree, mascherati in simboli a noi incomprensibili, spaventosi e grotteschi. Similmente il suo potere, similmente lincapacità di dare una forma e dunque un dominio. Ciò che possediamo, prima o poi, finisce per possederci. E ciò che sagita nelle profondità sconosciute del nostro cuore, prima o poi, emerge abbattendo ogni barriera che abbiamo eretto per proteggerci. Questo, se vogliamo trarre una morale, può essere il messaggio insito nellopera. Ogni persona merita amore, a discapito del suo passato, molte persone vogliono solo essere ascoltate e comprese. Il male che luomo vive riempie il suo stesso abisso.
La scrittura di Mark Tufo è incredibilmente matura, professionale, pulita. Tesse deliziose trame doscurità con una dolcezza disarmante. Leggerlo è stato per noi un vero onore, una lenta discesa in un horror di formazione in grado di parlare e di colpire più a fondo di quanto ci aspettassimo. E le nostre aspettative, vi garantiamo, erano assai alte. Callis Rose le ha ampiamente superate.
Consigliatissimo!
Cristina Comtessenoir - 28/03/2023 08:06