In un'epoca dominata dal materialismo, dal consumismo e dal cinismo, l'essere umano si ritrova annichilito, degradato, condannato a vivere sulla superficie dell'esistenza. Le identità lasciano il posto ai profili virtuali, i rapporti interpersonali si dissolvono in sterili chat e massaggi nell'etere cosicché l'essere umano venga ridotto a un guscio vuoto o, perlomeno, indischiudibile. La nostra conoscenza si arresta spesso sulla superficie delle apparenze e le nostre esistenze, oramai, sempre più votate al sopravvivere che non al vivere. La raccolta "Carcasse e cemento" rappresenta una riflessione su tale situazione: la poesia raschia le macerie, draga i resti e le scorie di questa società, alla ricerca di un nuovo punto di partenza che possa portare l'uomo a un rinnovato e profondo rapporto con il mondo e, soprattutto, con se stesso.