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Castelli friulani. Vol. 2 - Marco Salvador - Matteo Salvador
Castelli friulani. Vol. 2 - Marco Salvador - Matteo Salvador

Castelli friulani. Vol. 2

Marco Salvador - Matteo Salvador
pubblicato da Biblioteca dell'Immagine

Prezzo online:
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Storie di Dame, Cavalieri e sanguinose guerre combattute nei Castelli di Caneva, Cordovado, Pinzano, Polcenigo, Porcia, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Toppo, Torre, Valvasone e Zoppola. Dopo aver abitato per alcuni anni a Valvasone, i discendenti di Giovanni Francesco si stabilirono a Pordenone con un'ottima posizione sociale e una discreta ricchezza. Ciò fino al 1560, con un Francesco il cui padre aveva sperperato tutto lasciandogli solo cinquanta ducati. Egli allora si trasferì a Cormons dove le cose gli andarono di male in peggio. Perciò accolse l'oscena proposta, ma ben pagata sotto forma di dote, del nobile Giacomo de Casali di Udine: sposarne la figlia Francesca già ingravidata dal canonico Nicolò de Cassinis, a sua volta figlio illegittimo del canonico Leonardo e di una monaca di S. Nicolò di Udine, suor Soave. Francesca, definita dai più gentili come 'donna impudica', partorì da li a poco una figlia cui fu dato il nome di Leonarda; ma anche a far nascere la seconda figlia, Costanza, ci pensò il canonico Cassinis così come il terzo ed unico figlio maschio, Enea, nato quando il povero Francesco era già morto. Enea, a sua volta, scoperto dal padre naturale Nicolò de Cassinis a svuotargli il forziere, fu da questi assassinato a pugnalate nel 1546. Allora il boccaccesco canonico venne rinchiuso nella prigione di Gradisca dove tentò il suicidio. Trasportato a Cividale, morì poco dopo assistito dalla sua amante Francesca.

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Castelli friulani. Vol. 2 renzo.montagnoli1

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voto 4 su 5 Dato il numero di certo non trascurabile dei castelli friulani per parlarne di tutti è stato necessario un secondo volume che comprende i rimanenti, vale a dire quelli di Caneva, Cordovado, Pinzano, Polcenigo, Porcia, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Toppo, Torre, Valvasone e Zoppola. Come per il precedente lesposizione ha carattere preminentemente storico, ma non trascura anche le indispensabili indicazioni per i visitatori, diventando così una guida concisa, ma completa. Se queste antiche fortezze potessero parlare avrebbero da raccontare tante storie, ma poiché sono impossibilitate per fortuna ci hanno pensato Marco e Matteo Salvador a parlarci di personaggi, di eventi e anche di leggende, che sempre si accompagnano a queste antiche vestigia. Sono vicende di dame, di cavalieri, di guerre e anche boccacesche, come quella che riporto per intero di seguito: Dopo aver abitato per alcuni anni a Valvasone, i discendenti di Giovanni Francesco si stabilirono a Pordenone con un'ottima posizione sociale e una discreta ricchezza. Ciò fino al 1560, con un Francesco il cui padre aveva sperperato tutto lasciandogli solo cinquanta ducati. Egli allora si trasferì a Cormons dove le cose gli andarono di male in peggio. Perciò accolse l'oscena proposta, ma ben pagata sotto forma di dote, del nobile Giacomo de Casali di Udine: sposarne la figlia Francesca già ingravidata dal canonico Nicolò de Cassinis, a sua volta figlio illegittimo del canonico Leonardo e di una monaca di S. Nicolò di Udine, suor Soave. Francesca, definita dai più gentili come 'donna impudica', partorì da li a poco una figlia cui fu dato il nome di Leonarda; ma anche a far nascere la seconda figlia, Costanza, ci pensò il canonico Cassinis così come il terzo ed unico figlio maschio, Enea, nato quando il povero Francesco era già morto. Enea, a sua volta, scoperto dal padre naturale Nicolò de Cassinis a svuotargli il forziere, fu da questi assassinato a pugnalate nel 1546. Allora il boccaccesco canonico venne rinchiuso nella prigione di Gradisca dove tentò il suicidio. Trasportato a Cividale, morì poco dopo assistito dalla sua amante Francesca. . Potrei dire che ce nè per tutti i gusti, ma soprattutto che è una cavalcata in un mondo che non cè più e che ai nostri occhi appare affascinante, ma che allepoca doveva essere piuttosto tenebroso. In ogni caso di tratta di una lettura che accresce culturalmente e che è veramente piacevole, due caratteristiche che rendono questo secondo volume, come il primo del resto, particolarmente interessante.

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