In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
La prosa di Saramago avvolge e respinge allo stesso tempo. A proposito della ferocia delle sue narrazioni, mi torna in mente la definizione di "ateo provvidenziale" che fu coniata per Sartre.
Cecità
lambert83 - 30/11/2016 19:12
5/
5
Bellissimo, imperdibile
Cecità
P. p. - 29/06/2014 16:19
5/
5
E' il primo libro che ho letto di Saramago e onestamente non ero molto convinto di leggerlo, ma poi, fin dalle prime pagine, mi sono immerso subito. Mi ha fatto piacere notare come in questo libro, dove appunto si mette l' accento sulla cecità dell anima, alla fine tutti diventano ciechi e il potere non serve più a niente. Dunque potendo dare il mio parere dico che questo è un libro bellissimo, ricco di significati ma decisamente duro. Fa riflettere perchè nella sua apparente irrealtà potrebbe anche, per svariati motivi rivelarsi più reale che mai. Consigliato
Cecità
trivia75 - 09/10/2013 08:21
5/
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Tema originale trattato in modo eccellente sia sotto l'aspetto dello stile che della profondità. L'orrore del male collettivo trasforma, per effetto di necessità, la società portandola ad una morte rapida ed indecorosa. Il finale è ambiguo, comunque non del tutto tragico.
Cecità
cfloris - 20/05/2013 18:04
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Su Saramago si è già detto tutto, il suo modo di scrivere (la gestione "originale" dei dialoghi, le incursioni della voce narrante a puntualizzare, esternare opinioni, ad anticipare sviluppi) può creare in alcuni un ostacolo alla lettura, ma a me è proprio questo suo stile ad entusiasmare. Detto questo, e tornando al libro, stavolta la storia ha preso il sopravvento: un'analisi lucida e amara della natura umana e della società, senza sconti e senza consolazioni, un racconto che forse può avere più chiavi di lettura, sta al lettore trovare l'interpretazione che più gli si addice.
antonio bindi - 22/07/2018 11:18
lambert83 - 30/11/2016 19:12
P. p. - 29/06/2014 16:19
trivia75 - 09/10/2013 08:21
cfloris - 20/05/2013 18:04