Enrico Solito era un giovane ufficiale della Divisione Acqui, di stanza a Cefalonia, l'isoletta dell'Egeo teatro, con Corfù, di uno dei più orrendi crimini della Seconda guerra mondiale. Nelle ultime settimane prima della strage perpetrata dai tedeschi ai danni degli uomini del generale Gandin (nessun prigioniero, come aveva ordinato Hitler in persona), il tenente Solito aveva inviato a casa numerose lettere che, nonostante la censura dell'esercito, ben illustravano quello che stava per accadere. Testimonianza nel contempo civile, umana e militare di un episodio terribile, eppure a suo modo glorioso, della storia italiana, queste lettere sono state pazientemente raccolte dal nipote Enrico Solito, nel corso di una ricerca durata decenni, e qui presentate in forma narrativa (pur nell'assoluta fedeltà al dettato originale), come fossero altrettanti capitoli di un romanzo.