Considerato uno dei suoi lavori maggiormente rappresentativi, "Cerimoniale notturno" è forse il libro di Thomas Owen che riesce più di ogni altro a turbare il lettore. Questa raccolta di diciassette racconti non è infatti una semplice antologia, ma una vera e propria opera a sé stante, che muovendosi implacabile tra inquietudini, brividi e un umorismo nero e sottile indaga le pieghe più inconfessabili di un animo umano torturato, sgomento, alla deriva. Grazie a un'indubbia maestria nell'arte dell'insolito, un senso acuto della narrazione e una suspense vertiginosa, l'immaginazione viene sedotta e provocata, tenendo il lettore col fiato sospeso sino alla fine, impedendogli di fatto ogni via di fuga. «Owen», dice Jean Ray, «arriva alla paura come scendendo un dolce declivio, prendendo sottobraccio il lettore per una passeggiata innocente, con lo scopo perverso di lasciarlo da solo una volta arrivati di fronte all'imprevisto, al dubbio, all'incertezza».