In questo romanzo Tolstoj, ormai anziano e pur sempre teso alla ricerca di perfezionamento morale che lo accompagnerà fino alla morte, si abbandona al ricordo e fa rivivere il Caucaso, un mondo innocente e violento insieme, bestiale e divino, un mondo incontaminato nel quale si era rifugiato in gioventù per sfuggire alla vita corrotta della capitale. E qui ritrova Chadži-Murat, che abbandona i suoi compagni, impegnati nella lotta contro la tirannide dello Zar e, per rivendicare la propria autonomia, passa al nemico russo. Una scelta senza ritorno, che lo condurrà a una morte tragica e solenne, rifiutato dagli amici come dai nemici. La lotta tra ceceni e russi raccontata da Tolstoj e protagonista di tanta letteratura russa dell'Ottocento si imprime nella memoria con immagini e sensazioni che rimandano all'attualità più recente.
Lev Nikolaevic Tolstoj nasce a Jasnaja Poljana, in Russia, il 9 settembre 1828 da una famiglia di tradizioni aristocratiche, appartenente alla vecchia nobiltà russa.
Questa condizione influenzerà tutta la sua esistenza: da un punto di vista positivo perché avrà opportunità che altri non avranno, ma anche da un punto di vista negativo perché lo distinguerà dagli altri letterati del suo tempo da cui si sentirà spesso escluso.
La madre morirà quando lui avrà solo due anni e dopo