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Chissà perché - Gabriele Raggente
Chissà perché - Gabriele Raggente

Chissà perché

Gabriele Raggente
pubblicato da youcanprint

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"Il libro 'Chissà perché' è un volume che contiene una raccolta di poesie a tema libero, in totale 135 poesie scritte in decine di anni a iniziare dal 1978. Gli argomenti trattati sono vari e descrivono, in particolare, situazioni vissute in diversi periodi della vita. Riflettono emozioni e ricordi che riguardano gli affetti, l'amore, la fantasia, la socialità, le ingiustizie, le sofferenze e le gioie che accadono a molte persone comuni. Spesse volte gli amanti della poesia, le poesie stesse e i poeti sono variegati, mentre non è chiaro perché si scrivono poesie, tuttavia il risultato è bello e soddisfacente. Molte poesie nascono da eventi di profondo dolore o di gioie incontenibili che ci spingono a scrivere di getto e spontaneamente. Sono frutto di periodi unici e riferibili a epoche storiche e ambientali in cui ci capita di vivere, raccontano relazioni tra individui che si scoprono ma anche di sogni e fantasie, immagini che aiutano a superare momenti difficili della realtà. Così il poeta si trova a suo agio nello scrivere e condividere le parole. Qualcuno potrebbe pensare che sono falsità, forse a torto e forse a ragione, ma le poesie sono un rintocco di piccole campane o un flash innocuo di attimi e non hanno la pretesa d'insegnare, ma possono generare altre parole aiutandoci a capire e sentire, a vivere in libertà l'attesa infinita." (L'autore)

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Poesia

Editore Youcanprint

Formato Libro

Pubblicato 01/05/2014

Pagine 156

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788891140012

1 recensioni dei lettori  media voto 5  su  5
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Chissà perché gabrieleraggenteyahooit

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voto 5 su 5 Di seguito vi propongo una recensione scritta nel settembre 2015 da Sergio Segio : La poesia forse non potrà salvare il mondo, come vorremmo in tanti e come sperano suoi frequentatori più fedeli, ma certo aiuta a renderlo più abitabile, a comprenderlo e a comprenderci meglio, a guardarne i lati migliori o comunque più profondi. Come la bellezza, di cui fa parte e della quale è interprete, la poesia ha il potere delle cose che non hanno prezzo, perché nessuno potrebbe permettersi di pagarlo. E che dunque consentono liberamente laccesso a tutti e a ciascuno, purché motivato e capace di vedere anche con gli occhi del cuore, e di porsi in ascolto. I suoi territori non hanno cancelli e confini, rifiutano a priori barriere e frontiere. Auspicano di essere visitati, ma non obbligano nessuno a farlo e, anzi, rifuggono chi ci prova per turismo, per curiosità superficiale e non per autentica passione, per moto dellanima, per quel bisogno che non ha nome né centro e che però trova sollievo e appagamento nella parola poetica, nelle immagini che solo essa può evocare. Gabriele Raggente frequenta da tempo quei territori, sia in posizione di ascolto sia in quella di parola. Laver conosciuto la difficoltà delle frontiere, dei confini, la fatica delloltrepassarli, la sfida di affrontare nuove vite senza abbandonare le radici, rende il suo sguardo più acuto e la sua parola più penetrante. Capace di ricordare la Vita amara, ma pure di dichiarare Mi piace il mondo, come titolano due delle sue poesie. Non cè contraddizione perché la poesia è parte della vita, è la vita, composta da gioie e da dolori, stati danimo ed esperienze, intuizioni e visioni. E perciò la poesia è larte di abitare la contraddizione. La parola poetica è capace di denunce («razzismo, cancro umano», scrive Gabriele) e contemplazioni («il fiore è sbocciato / nel mondo roseo è nato / abbagliante e colorato»); introspezioni («la ragione è tua / e altrettanto è mia / ora siamo lontani / chiusi in noi stessi») ed elucubrazioni («Chi sa con certezza / cosè il pensiero?»); desideri («Vorrei vivere la vita / cavalcando nella libertà») e tenerezze («Ho sete dei tuoi baci / sorgente di vita e damore»). Ma, prima di tutto, lespressione poetica è capace di senso: di cercare, scoprire, ritrovare il significato delle cose. E di porlo allaltro da sé, di regalarcelo, sapendo che ogni parola viene reinterpretata da chi la recepisce e chi la legge, che ogni immagine assume sfumature diverse a seconda dello sguardo dellesperienza di vita che la coglie. E che, però, il tratto unificante è lemozione. In fondo, questo è il dono prezioso che ognuno riceve dalla poesia che legge e che crea un legame con chi lha scritta. Chissà perché Gabriele ha deciso di scrivere e regalare le sue poesie. Per noi che le leggiamo limportante non è, però, la domanda. Come tutte le arti e la bellezza, la poesia non offre risposte. Offre solo sé stessa. Ovvero, tutto. Sergio Segio

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