Romanzo finalista al premio "1 Giallo x 1.000".
Achille, che ha "una busta di crack in viaggio verso l'ignoto", una sua collega, che ha assassinato a calci il loro capo, e un barbone affetto da amnesia che vuole tornare a casa per controllare se davvero ha "accoltellato uno". I tre, si ritrovano tutti a bordo di un Plymouth Voyager del '93 (l'unica macchina "con una sola portiera posteriore, e per giunta scorrevole") in uno scellerato viaggio da Sud a Sud, dalla Campania alla Puglia, da Battipaglia a Chiatona, braccati a distanza dal fido capitano Passaturo e armati dell'unico indizio che potrebbe dare una svolta alle loro storie: un pezzo di stoffa con l'etichetta di una sartoria, chiusa dall'81 e venduta clandestinamente ai cinesi.
Guappi di paese, motel deserti e sparatorie con scuse, un'andata e ritorno a colpi d'intuizioni e rivelazioni più liberatorie di un pellegrinaggio di massa.
Linizio del libro è un po lento, ma la narrazione in prima persona aiuta a mantenere vivo linteresse per la trama che è particolare, articolata e con qualche colpo di scena, oltre al finale molto ben realizzato; le vicende avvengono in luoghi diversi durante il viaggio e Achille, il protagonista, è un personaggio subito simpatico e vicino al lettore, anche per il suo umorismo e nonostante la sua condotta morale discutibile. Lautore è riuscito a intrecciare più storie oltre a quella principale, come quella riguardante il barbone e quella atletica della madre di Achille: il risultato finale è un buon giallo, scorrevole e coinvolgente. Lo stile è decisamente conciso, sintetico, essenziale, ma incisivo e adeguato al carattere del protagonista.
ettore.leandri - 10/08/2019 09:39