Il saggio è un contributo, nel panorama centrale delle vicende del Mediterraneo, alla storia della comunicazione umana, anche se sminuisce, in parte, la fantastica, poetica ma stereotipata immagine di pirati e corsari messi in fuga al solo apparire di minacciose fumate provenienti da torri e castelli. Lo Cascio fornisce qui una ricostruzione evolutiva delle segnalazioni ottiche-acustiche che va dalla Protostoria all'avvento del telegrafo, analizzandone i vari sistemi propri di ciascuna latitudine ed epoca storica. È grazie a questo lavoro che disponiamo, per la prima volta, di una visione complessiva delle forme della comunicazione che si manifestavano con lo sventolio o l'esposizione di drappi colorati o con il fragore ritmato delle armi da fuoco o con particolari suoni che si propagavano con rapidità. Un colore, un gesto, una voce, un fumo, un boato, per chi era in ascolto o osservava, era un segno da interpretare, ma anche un sogno dell'uomo, ovvero quello di comunicare a distanza.