Nella Firenze del Cinquecento Francesco Guicciardini viene accusato di corruzione e peculato. Nelle tre Orazioni che scrive all'indomani della perdita di tutte le sue cariche politiche,lo scrittore espone il proprio operato di uomo politico (Consolatoria), si fa accusare da un immaginario personaggio delle gravi colpe che avrebbe commesso al servizio di Clemente VII (Accusatoria), e se ne difende (Defensoria). Uno straordinario testo sulla 'questione morale'.