La Sardegna è stata forse la prima regione del Mezzogiorno a recepire le novità della "nuova" programmazione, alla metà degli anni Novanta. Con i PIA (Programmi Integrati d'Area), la Regione ha assunto i nuovi criteri della sussidiarietà, della partecipazione dal basso, del co-finanziamento, all'interno dell'azione pubblica regionale per lo sviluppo. Nel volume si individuano due questioni critiche: da un lato, le difficoltà di riprodurre meccanicamente un modello di sviluppo nato altrove sull'onda di un mix spontaneamente generato di condizioni sociali ed economiche favorevoli; dall'altro, la resistenza anche culturale del governo e dell'amministrazione regionale ad accettare il ruolo propositivo degli enti locali territoriali.