Uno dei maggiori medievisti francesi di oggi sottopone a revisione radicale le vecchie idee circa le strutture agrarie chiuse e concentriche, l'assenza di mercato, lo scambio esclusivamente in natura. Un sistema curtense elastico e vivo risulta, fino ai secoli IX-X, il modo normale di funzionamento del latifondo, un catalizzatore della piccola proprietà, uno dei terminali di una circolazione monetaria non più negata. Coniando il concetto di "incastellamento", Toubert analizza il castello medievale come veicolo delle articolazioni del popolamento, strumento dell'inquadramento signorile dei sudditi, fattore condizionante la riorganizzazione degli spazi coltivati. Polemico contro le spiegazioni scontate, attento alle comparazioni con le aree meno studiate, questo libro fornisce una lezione di 'histoire totale' sia nelle pagine sulla famiglia contadina sia in quelle iniziali, esplicitamente metodologiche, che ci presentano il travaglio esegetico del medievista davanti alle fonti.