Quando, nel 1994, Silvio Berlusconi si dimise dalle cariche ricoperte nelle imprese che aveva fondato e decise a sorpresa di "scendere in campo", non molti avrebbero scommesso sulla sua possibilità di diventare immediatamente il maggior protagonista della vita politica italiana. Nell'arco di poche settimane dalla nascita di Forza Italia, Berlusconi sbaragliò la sinistra e tutti i vecchi partiti del centro, vincendo le elezioni e conquistando la presidenza del Consiglio. L'esperienza fu interrotta dagli intrighi di Palazzo, dalla aggressione della sinistra giudiziaria, dal cambiamento di campo della Lega. Ma Berlusconi ha mantenuto e poi accresciuto il suo consenso nel Paese. Cosa si nasconde al fondo di questo favore popolare di cui ha goduto ieri e gode ancor più oggi il Cavaliere nonostante sia stata scatenata contro di lui la più vasta e imponente campagna di denigrazione, di demonizzazione e di attacchi giudiziari della nostra storia politica? Certamente tra i fattori che stanno alla base di quel consenso si trova anche una qualità rara, specie in politica: la coerenza. All'interno di un Palazzo dove il contorsionismo e il funambolismo sono una tentazione a cui nessuno sembra sfuggire, il leader di Forza Italia è riuscito a mantenersi fedele ai suoi principi, ai suoi valori e a un programma che, con fermezza e convinzione, ha costantemente riproposto ai suoi interlocutori diretti e indiretti. Per Silvio Berlusconi, la prima regola morale della democrazia è il rispetto della volontà degli elettori e il diritto dei cittadini di vedersi rappresentati fedelmente in Parlamento.
Silvio Berlusconi è ormai il Personaggio con la P maiuscola. Sulla bocca di tutti, in ogni parte d'Italia divide gli italiani: chi con lui, chi decisamente contro di lui. Il libro è ben scritto e pieno di contenuti, benchè chi lo denigri trovi nei suoi ''affari'' l'unica motivazione con cui si è cimentato nella calderone della politica italiana.
Discorsi per la democrazia
Anonimo - 25/01/2004 15:02
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Questa raccolta di discorsi è l'ennesima testimonianza (se mai ce ne fosse stato bisogno) delle eccellenti doti di comunicatore del suo autore, e rappresenta incontestabilmente, per la semplicità di linguaggio e l'incalzante forza espressiva, uno degli esempi più alti e nobili di oratoria parlamentare nella storia della Repubblica Italiana. Il politichese fa le valigie, e viene finalmente sostituito da un nuovo modo di comunicare con gli elettori.
Anonimo - 15/04/2004 14:43
Anonimo - 25/01/2004 15:02