Nonostante l'evoluzione abbia il potenziale di eliminare parti inutili, l'uomo ancora soffre, il dolore continua a far parte della sua vita. Siamo abituati a vedere nel dolore il male, ovvero qualcosa da cui fuggire, da cui prendere le distanze, perché apparentemente inconcepibile. Il dolore invece è un potente messaggero, o, se preferiamo, un maestro incorruttibile, che vuole guidarci lungo la nostra trasformazione. Non si tratta di qualcosa fine a se stesso, perché la vita non è dolore, ma essa si costruisce sin da principio anche attraverso di lui. Di fronte alla nostra sordità, il dolore diventa l'antidoto all'incapacità di guardarsi dentro, una via per abbandonare la dominanza del piano mentale, ma anche un rivelatore delle priorità della vita, perchè ci riporta con prepotenza alla presenza. Algos è portatore di caos, che si contrappone all'ordine dettato dal piano mentale, e da questa separazione compare il sintomo del dolore, che guarisce solo quando si trova la giusta misura tra le parti. Dunque, se il dolore non può essere bandito, conviene farselo amico, conoscendolo e imparando ad ascoltarlo in silenzio invece che silenziarlo, liberandolo e liberandoci. Troveremo nel testo riflessioni utili a rivedere la nostra visione sul dolore, ma anche tanti rimedi naturali e approcci alternativi che possono giovare nel ritrovare il nostro equilibrio, magari completando le trasformazioni che abbiamo inibito, ritrovando pienezza e senso, estrapolando la lezione del dolore e rendendolo così non più necessario.