Trapani, la città dei due mari, la città delle panelle, delle busiate al pesto... la città della Mano Nera. A Mano Niura, così il commissario Alberto Baldarotta ha chiamato lo spietato killer che da anni imperversa in città, mietendo vittime. L'omicidio della giovane Letizia Gandolfo si intreccia con la scomparsa del cronista Cesare Bonanno, e le indagini portano dritto alla Mano Nera. Sarà solo l'inizio di un incubo che stringerà gli investigatori nella spirale mortale del crudele assassino. Ogni tessera del puzzle chiede, però, un tributo di sangue; le prede cadono in trappola, una dopo l'altra. Il Commissario e la sua squadra scaveranno nella malavita di Trapani, fra i dedali sordidi e nefandi di una città che respira il mare mentre è ferita senza tregua dalla bestiale malvagità dell'uomo. Baldarotta, investigatore tenace e testardo, padre affettuoso e amico sincero, non si arrenderà fino a quando non sarà certo che A Mano Niura non potrà più nuocere.
Innanzitutto vorrei lodare lo stile autoriale di Alessia che pur essendo una giovane donna ha dimostrato di essere dotata di una penna raffinata ed elegante.
Ciò che ho apprezzato maggiormente di questopera è stato lutilizzo di un linguaggio assai forbito che, ahimè, a detta di qualcuno potrebbe risultare superato e poco utilizzato nel mondo delleditoria moderna. A questo punto, mi sento di sollevare una critica a riguardo, poiché tra gente colta e amante della lingua italiana, tali termini vengono utilizzati in qualsiasi contesto o ambiente. Difatti, al contrario di quanto si possa pensare, è un tipo di linguaggio ampliamente utilizzato anche ai giorni nostri.Lo stile narrativo è puramente attinente al genere noir. Ci tengo a sottolineare che il noir nasce dallinterazione, imprescindibile e non fortuita, fra letteratura e cinema. Quindi, il contenuto della narrazione che per alcuni potrebbe risultare superfluo o tendenzialmente prolisso in realtà è a dir poco fondamentale, tanto quanto le descrizioni.
Per quel che concerne la scelta dei personaggi e la loro struttura, Alessia Piemonte ha fatto un lavoro oltremodo certosino. Ogni personaggio dispone di una struttura psicologica ed emotiva ben distinta dagli altri figuri presenti in Depranum. Bisogna dirlo: lautrice espone la sua abilità nel saper incastrare i teatranti senza causare confusione o tentennamenti nei confronti del lettore e questo si ritrova sia nei dialoghi che nelle scene descritte durante la narrazione. Chapeau!
Cristina Comtessenoir - 21/03/2022 18:17