La Ecclesia Agrigenti intesa come "comunità di credenti", ma anche nel senso di "organizzazione gerarchica" sotto la guida vigile di un vescovo, è ricordata per la prima volta nel tardo VI secolo, nel Registrum di Gregorio Magno. Eppure le evidenze archeologiche nell'area dell'esteso cimitero cristiano attestano la presenza di una comunità di fedeli già organizzata tra la fine del III e gli inizi del IV secolo. La realtà funeraria agrigentina nella sua evoluzione - dal nucleo sub divo alla catacomba comunitaria, dagli ipogei a carattere privato agli spazi esclusivi per il rituale - si conferma pertanto la testimonianza più forte della presenza cristiana nella città almeno fino alla fine del VII secolo.
La ricerca si avvale della rilettura incrociata di dati storici, agiografici, archivistici, topografici ed archeologico-monumentali e sfrutta il potenziale delle informazioni disponibili cercando di superare le carenze presenti nelle diverse linee di indagine, per riconoscere quei marcatori dello spazio cristiano urbano che ne segnano la progressiva definizione come paesaggio antropico e religioso. Tra questi si colloca anche, alla fine del VI secolo, il tempio della Concordia nel nuovo assetto di Basilica Apostolorum.
Premessa
I - La prima comunità cristiana
I.1 - L'Ecclesia: i termini di un problema
I.2 - I protagonisti della comunità agrigentina
II - Agrigento paleocristiana tra continuità e trasformazioni
II.1 - L'area urbana e la formazione dello "spazio cristiano"
II.2 - Le aree funerarie
II.2a - Quadro topografico
II.2b - Le aree cimiteriali comunitarie sub divo
II.2c - L' ipogeo comunitario c.d. "Grotta di Fragapane"
II.2d - Gli spazi privati - I c.d. "Ipogei minori"
II. 3 - Gli edifici di culto
II.3a - L'edificio funerario del vallone San Biagio c.d. martyrion
II.3b - Testimonianze dall'area di Villa Athena
II.3c - La Basilica Apostolorum nel c.d. tempio della Concordia
III - L'
Conclusioni
Abbreviazioni bibliografiche
Indice dei nomi e delle cose notevili