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«A stroncare l'uomo non è stata la difficoltà di attuare i suoi sogni, ma la scoperta di averli raggiunti. Quasi non sapesse che farne».

Damiani butta in ogni suo lavoro decine e decine di idee-chiave, ognuna delle quali, da sola, basterebbe a reggere il peso di un intero romanzo. La lettura di questo libro permetterà di scoprire il maestoso orbitare dell'intreccio, la sensibilità a tematiche vaste e profonde, la bellezza del paesaggio (istriano), i dialoghi pacati e solenni, la pagina pregnante, condensata in massime, dalla quale fa ogni tanto capolino il sottile humour e l'ironia superiore dell'autore.

NELIDA MILANI

Un itinerario scandito più che da fatti, da un vigile atteggiamento critico che procede con il fare narrativo della confessione, dell'esame di coscienza teso al chiarimento del proprio rapporto con la realtà.

FABIO RUSSO

Dettagli down

Generi Gialli Noir e Avventura » Legal thriller e thriller politico , Romanzi e Letterature » Legal, Thriller e Spionaggio

Editore Edit

Formato Ebook con Adobe DRM

Pubblicato 16/09/2014

Lingua Italiano

EAN-13 9789532302196

1 recensioni dei lettori  media voto 5  su  5
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Ed ebbero la luna renzo.montagnoli

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voto 5 su 5 E strana la vita e porta spesso a inusuali scoperte, magari dovute a casi fortuiti, ma sempre scoperte sono, perché altrimenti nulla si sarebbe potuto sapere di fatti e/o di personaggi. Conosco da diverso tempo (una conoscenza solo internettiana) Sandro Damiani, prima abitante a Spalato e successivamente a Fiume, entrambe due graziose cittadine croate, sulla base delle impressioni che ho ritratto vedendo alcuni documentari televisivi sulle stesse. Ebbene, dopo saltuari scambi di opinioni in cui mi ero fatto solo lidea che Sandro Damiani fosse il direttore di una compagnia teatrale, questi mi ha dato alcuni cenni della figura di suo padre, approdato in territorio jugoslavo nellestate del 1948, proveniente dalla natia Calabria, per unirsi nella guerra civile greca alla guerriglia comunista appoggiata da Tito. E ovvio che lesperienza terrena di Alessandro Damiani va oltre, ma per evitare una doppia informazione invito a leggere la sua breve biografia riportata in calce. Che fosse giornalista ormai lo sapevo, quello che ignoravo è che fosse anche scrittore, almeno fino a quando il figlio Sandro non me ne ha parlato, invitandomi anche alla lettura di una sua opera, questo Ed ebbero la luna finanziato dallUnione Italiana e dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana. Si tratta di un romanzo che ha vinto nel 1980 lIstria Nobilissima per la narrativa e che rivela una penna dallo stile indubbiamente particolare, tutto proteso allo scopo dellopera che ha una natura ibrida, nel senso che da un lato è un vero e proprio romanzo e dallaltro è un saggio storico, in cui tuttavia confluiscono discipline anche diverse, come la sociologia e la politologia. Ammetto che la lettura allinizio mi ha un po sconcertato, perché lopera, ben aderente a un determinato periodo storico e a un evento indimenticabile quale è stato il rapimento Moro, poco a poco assume le caratteristiche della metafora, quasi a stemperare da un lato la realtà in cui la mente umana che ha vissuto quel periodo potrebbe risultare troppo influenzata dal ricordo e dallaltro per dare spazio a riflessioni che vanno ben oltre il contingente. Limpressione che ho ritratto da una non facile lettura (ma gratificante comunque) è che si tratti dellautobiografia ideologica dellautore e se diamo uno sguardo alla sua pur breve biografia possiamo ben comprendere quante speranze, quante delusioni e quanti ripensamenti hanno arricchito, ma anche travagliato, la sua esistenza. In una visione apocalittica dellEuropa che la relega a terra di sconfitte, un deserto di rovine tipico di una civiltà millenaria che ha distrutto se stessa, cè tutto il percorso ideologico del protagonista che lo conduce a essere critico senza diventare ostile, a comprendere la realtà del momento, integrandosi in essa, nellessere uomo fra gli uomini quindi pragmatico - e nel dare corpo al suo desiderio di partecipazione su basi oggettive. Questo mi sembra di comprendere che sia lo scopo principale dellopera, per quanto Damiani inserisca tante e tali motivazioni di notevole portata che singolarmente potrebbero già essere la chiave di un romanzo. E se ciò può comportare unulteriore difficoltà di lettura, viste le diverse riflessioni che vengono imposte, è pur vero che lautore dimostra in tal modo di non essere imperativo, ma di lasciare a chi legge il privilegio di trarre le conclusioni che più gli aggradano, e questo è un ulteriore elemento di valore dellopera, uno di quei libri che nel consigliarne la lettura è opportuno anche aggiungere che sarà necessario più volte prendere in mano, per successive, anche parziali, riletture, perché i concetti espressi sono veramente numerosi.

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