Firenze 2012-2013. Sullo sfondo di una città sempre più vicina alle metropoli centro-europee e sempre più lontana dalle bellezze rinascimentali citate dalle guide turistiche, si delineano le vicende di un gruppo di trentenni alle prese con un mondo del lavoro fatiscente e instabile. La precarietà delle loro condizioni economiche renderà sempre meno stabili anche le loro relazioni interpersonali, sgretolate dall'impossibilità e dall'incapacità di erigere progetti a lungo termine. Stefano è un professore precario di lettere che rifiuta l'idea di abbandonare la sua patria e ritiene che un cambiamento sia possibile solo tramite una rivoluzione pacifica, che capovolga definitivamente la piramide rovesciata del merito. Per un intreccio di casualità, il Prof. ha la possibilità di entrare in contatto con le alte sfere della Pubblica Istruzione italiana e dedurrà, suo malgrado, che il mondo delle persone semplici è lontano anni luce da chi prende decisioni irreversibili al posto loro.
Il libro vede come protagonista il Profe, ovvero Stefano, insegnante precario di lettere che lotta per la stabilità del suo lavoro e di quello dei suoi colleghi, lotta che casualmente si intreccia con storie sentimentali: la lettura è scorrevole, anche se non sempre coinvolgente per il lettore e lo stile è curato e preciso, con descrizioni appropriate. LAutrice è stata brava a sviluppare la personalità del protagonista, con una discreta introspezione interiore e buona capacità di esprimere i pensieri e le emozioni; anche il secondo personaggio principale, Bianca, ha una struttura complessa e ben realizzata. Mi ha particolarmente compito il finale, perché non me lo aspettavo, nel complesso un buon libro.
ettore.leandri - 05/11/2016 15:14