Il più grande casinò del mondo si trova a Macao, non a Las Vegas. La maggiore industria cinematografica è l'indiana Bollywood e non più Hollywood, icona americana per eccellenza. L'uomo più ricco del mondo non è Bill Gates ma Carlos Slim, un messicano. Il mondo occidentale sta per essere travolto dall'ascesa politica, culturale ed economica dell'Oriente? In un certo senso, sì. È in atto il "terzo spostamento di potere della storia moderna", dopo le precedenti ere in cui l'Europa prima, e poi gli Stati Uniti hanno dominato il pianeta, governando i flussi di denaro e influenzando gli stili e i ritmi di vita, le usanze e le culture. Negli ultimi decenni la globalizzazione ha portato con sé I'"ascesa degli altri": Cina e India, ma anche Messico e Sudafrica, con le loro economie in potente sviluppo e l'inarrestabile crescita demografica, stanno imponendo un nuovo ordine mondiale. La conquista del predominio nel settore produttivo crea nuovo orgoglio nazionale e audacia politica in parti del mondo finora subalterne. E un Occidente inquieto, in preda alla recessione economica, alle tensioni interne causate dai flussi migratori e alle incertezze del panorama globale, si chiede: cosa ci riserva il mondo dopo gli Usa? È un futuro a cui non siamo preparati, risponde Fareed Zakaria analizzando il nostro tempo - e quello che verrà - con lucidità, acume e indubbia preveggenza. In alcuni settori come quello politico l'egemonia sarà presto solo un ricordo per l'Occidente, che potrà sopravvivere e prosperare solo se saprà riconquistare settori come la ricerca, l'innovazione, la creatività. La sfida è esaltante: liberarsi dalle vecchie logiche diplomatiche, creare alleanze inedite, definire una nuova agenda globale. E forse l'alba che sorge sul nostro millennio porta con sé la possibilità di costruire finalmente un mondo alla misura di tutti.